La Storytelling Trance Experience, nell’articolo dedicato allo Storytelling, è stata presentata come uno dei fattori che ne determinano l’efficacia. Più specificatamente, essa è stata definita come la capacità di “rapire il lettore”.
Come si è visto nel precente articolo, lo Storytelling è un approccio comunicativo che usa le storie per comunicare qualcosa: un messaggio, un’indentità o un cultura.
Questo approccio si basa su un istinto che ha contraddistinto l’uomo fin dall’alba dei tempi: l’istinto di narrare. L’uomo ha sempre raccontato storie, prima utilizzando la sua voce poi con la scrittura e infine più recentemente con i modermi mezzi digitali.
Lo Storytelling è diventato una delle strategie di comunicazione più utilizzate grazie alla capacità delle storie di influenzare e coinvolgere i lettori, una capacità che dipende anche dalla Storytelling Trance experience o Trance Narrativa d’Ascolto.
In questo articolo, andiamo a definire cosa è la Storytelling Trance Experience e come funzione. In questo, Harry Potter e la Camera dei Segreti ci dà un aiuto fornendo un buon paragone per capire il concetto.
COSA E’ LA STORYTELLING TRANCE EXPERIENCE?
La scena di Harry Potter e la Camera dei Segreti in cui Harry viene risucchiato nel diario di Tom Riddle aiuta a spiegare cosa sia la Storytelling Trance Experience. In questa scena, il giovane mago con gli occhiali tondi viene trasportato dentro il diario. Harry vede la storia narrata al suo interno svolgersi davanti ai suoi occhi, è fisicamente al suo interno, tra i personaggi che parlano e si muovono.
Questo effetto per cui il lettore viene risucchiato dentro la narrazione è la Storytelling Trance Experience. Il lettore non è più nella sua stanza, nel suo salotto, o al parco ma è dentro la storia. E’ accanto al protagonista, o i protagonisti, dovunque essi si trovano. Harry, dalla sua stanza, si ritrova accanto a Tom Riddle sulle scale, lo segue, lo vede interagire con gli altri personaggi e muoversi all’interno della storia. Non solo ma non è neanche più nel suo tempo ma 50 anni nel passato.
In altre parole, il lettore è talmente coinvolto dalla storia da essere trasportato nello spazio ma anche nel tempo.Non è più nella sua cameretta, in salotto o al parco ma è insieme ai protagonisti nel loro mondo e nel tempo. Oltretutto il tempo scorre in maniera diversa, il lettore può leggere 2 ore mentre nella storia trascorrono mesi o anni.
LE FASI DELLA TRANCE NARRATIVA
Fino ad ora, si è parlato di Storytelling Trance Experience come un effetto della storia. Essa può essere definita anche come una trance in cui cade il lettore, nella quale viene trasportato nel tempo e nello spazio o ancora più precisamente come processo.
Come ogni altro processo, la Trance Narrativa d’Ascolto è divisibvile in fasi che non avvengono casualmente ma secondo un ordine preciso.
Facendo sempre riferimento all’esempio offerto da Harry Potter e il diario di Tom Riddle, le fasi sono:
1. CONTATTO
Il contatto è il momento in cui si entra fisicamente in contatto con la narrazione attraverso i cinque sensi. In altre parole, è il momento in cui si apre il libro per leggere, si accende la tv per vedere il film o si preme play per ascoltare la musica.
E’ il momento in cui Harry prende il diario di Riddle, lo apre, lo sfoglia inizia a scrivere.
2. FAMILIARITA’
La familiarità è il momento in cui si inizia a “sospendere il dubbio” e si prende dimestichezza con la narrazione. Ci si lascia andare ad essa e ci si lascia trasportare.
E’ il momento in cui Harry, superarata la sorpresa, inizia a parlare magicamente con il diario.
3. IMMERSIONE
E’ il momento in cui si “penetra” nella narrazione.
Harry viene risucchiato nel diario, all’interno della sua narrazione.
4. IDENTIFICAZIONE
Questo è il momento in cui, una volta dentro la storia, essa prende vita e si diventa parte di essa. Ci si identifica con la sua realtà e i suoi elementi. La storia diventa parte integrante della propria storia, della propria memoria fisica, emotiva e cognitiva.
Harry segue le vicende del diario ed è come se le vivesse in prima persona, prova emozioni, sentimenti, viene a conoscenza di fatti e vive eventi che entrano a far parte dei suoi ricordi.
5. EMERSIONE
E’ la fine del libro che si sta leggendo, del film che si sta guardando o del brano che si sta ascoltando. E’ il punto in cui termina la narrazione e si riemerge, si ritorna al “mondo reale” e si perde quella piacevole sensazione di perdita del sè.
Harry viene trascinato fuori dal diario, si ritrova di nuovo seduto alla scrivania della sua stanza, spaesato e confuso.
6. DISTANZIAMENTO
La storia è ormai finita, il tempo passa e si inizia a dimenticare ma qualcosa comunque resta dentro chi ha letto, visto o ascoltato. Ricordi di profumi, voci, immagini,…etc.
Harry ricorda Aragog e Hagrid, le parole dette da Tom Riddle e dall’allora Professor Silente e l’immagine del corpo di Mirtilla Malcontenta che viene portato via
7. TRASFORMAZIONE
La trasformazione è quella innescata dalla storia che ha messo in moto delle dinamiche psicologiche che portano a dei cambiamenti nel modo di vedere le cose, nello statod’animo, nel comportamento.
Il viaggio all’interno del diario porta Harry a vedere le cose in modo diverso, in particolare il maghetto guarda ad Hagrid con occhi diversi, ad avere dei dubbi nei suoi confronti e nel suo giudizio. L’episodio lo porta a ragionare sugli eventi che stanno accadendo nella scuola e ad assumere un atteggiamento diverso, più razionale e distaccato nei confornti dell’amico gigante.
COSA ATTIVA LA STORYTELLING TRANCE EXPERIENCE?
Come si è appena visto, la Storytelling Trance Experience è un processo complesso costituito da una serie di fasi che avvengono secondo un preciso ordine. Tuttavia, pur essendo lineari, le tappe della trance narrativa possono essere influenzate e non manifestarsi tutte.
Alcuni fattori potrebbero alterare la linearità del processo di Storytelling Trance Experience. Tali fattori possono essere il tipo di storia che si sta narrando, le sue caratteristiche, i media attraverso cui viene raccontata e la sua struttura narrativa. Anche le emozioni e lo stato d’animo giocano un ruolo fondamentale.
STORYTELLING TRANCE EXPERIENCE E SENSE OF WONDER
Uno dei fattori che può alterare il processo di trance narrativa è la capacità della storia di attivare il cosiddetto Sense of Wonder o Senso del Meraviglioso.
In poche parole, se la storia è efficace induce il soggetto che la fruisce a sospendere la sue capacità critiche, i dubbi e l’incredulità. In questo modo, il soggetto riesce a considerare reale ciò che avviene nella storia. E’ una sorta di autoinganno in cui tutti, in quanto soggetti psicologici oltre che razionali, siamo portati a cadere. Esso si collega al momento della familiarità, quello in cui si conosce la storia e lentamente ci si abbandona ad essa.
Per tornare all’esempio di Harry Potter e la Camera dei Segreti, indipendentemente dal fatto che si tratti di magia, è il momento in cui Harry supera l’incredulità derivante dal fatto che il diario gli ha parlato, sospende i suoi dubbi e accetta che ciò che sta succendendo sia possibile e reale.
CONCLUSIONE
Per concludere, se la storia è efficace e riesce a coinvolgere emotivamente, fisicamente e psicologicamente il fruitore, essa è in grado di farlo cadere in una sorta di trance. La trance lo conduce in un altro tempo e in un altro luogo, è una sorta di immersione in un’altra realtà che lascia un segno una volta riemersi.
La Storytelling Trance Experience è un processo con fasi specifiche che seguono un ordine che può essere alterato e il cui verificarsi è soggetto alla capacità del fruitore di prendere per vero ciò che sta leggendo, vedendo o ascoltando, al suo sense of wonder.
Essa può essere paragonata all’induzione ipnotica e si basa sul fisiologico bisogno di ognuno di credere, un bisogno che è alla base dello stesso storytelling.